Agape per risorgere a una cultura d'Amore
3 maniere di amare dalla cultura greca: differenza fra eros, philìa e soprattutto agape, il grande assente delle nostre società
Nuovo evento domenica scorsa a Firenze, stavolta si è parlato di 3 modi di amare.
Ci siamo incontrati nella prima di quelle che saranno le nostre nuove location, il Giardino dell’Ardiglione, traversa della ben nota Via dei Serragli, in pieno centro.
Torniamo finalmente in città dopo intoppi vari a causa di divergenze di vedute col posto da cui eravamo partiti; pur imbarazzante, la cosa però non ci sorprende né tantomeno ci frenerà, dato che basta girare lo sguardo dall’altro lato per constatare la ricchezza di alternative valide.
La locandina citava una festa, ma due cantanti che dovevano venire non si sono visti, menomale che ci abbiamo fatto zero caso. Siamo stati bene fra noi, una decina, e alla fine ci siamo deliziati di qualche muffin alla Nutella, generosamente preparati da una delle partecipanti.
Comunque la festa la faremo, magari a Natale. Ora parliamo dei 3 modi di amare.
EROS: lo conoscono tutti.
Pensando al cantante Ramazzotti, Augusto ha però aggiunto che in America Latina ci si domanda “ma chi mai si mette un nome così? Solo un italiano!”
Forte, vero? 😂
Comunque il termine rimanda alla grande cultura della Grecia antica, di cui ancora oggi si studiano i pensatori, e si ricordano gli altari dedicati a divinità per quasi tutto. Eros è un tipo di amore sensuale, per poter insieme soddisfare un impulso.
Poi c’è PHILÌA, cioè l’amore inteso come amicizia profonda, come lealtà.
Pensiamo ad esempio a un figlio che torna a casa dopo tanti anni passati a studiare all’estero, e gli amici di là che partono per andarlo a trovare. O lo stesso Gesù che domanda a Pietro “mi ami tu?”. Una forma di Amicizia che pensa all’altro.
Un punto da ponderare perché molto frainteso.
Infine c’è AGAPE.
Wikipedia lo definisce un amore spirituale, altruista che arriva al sacrificio di sé. Vi ricorda Qualcuno?
Ora, nell’antica Grecia esisteva l’Aeropago, che da quel che ho capito io doveva essere una sorta di piazza dove le persone si riunivano per parlare e discutere.
Un giorno ci arrivò anche Paolo, che aveva conosciuto l’amore Agape, cioè un amore non eros e non philìa, e che esaminando gli altari ne aveva trovato uno dedicato al Dio sconosciuto, probabilmente Quello stesso che aveva conosciuto lui. Bingo!
In breve Paolo afferma che di Dio ce n’è 1 solo, che ha creato già tutto perché le persone conoscano Agape. Un Amore ancora più ampio dell’amicizia.
A questo punto alcuni si arrabbiano (“noi non crediamo a questo modo di amare!”) ma altri invece si mettono in ascolto, e accettano di riunirsi insieme per approfondire.
Perché in fondo non è proprio questo il tipo di amore di cui l’umanità ha più bisogno?
Finita la conferenza, arriva il momento di domande & risposte.
Rifletto.
Mi viene in mente che negli ultimi due anni sono vissuta in un ambiente dove ci si stringe la mano, ci si sorride, ci si dice pace… e poi? Ognun a casa sua. Amore fraterno “a distanza”.
Anche l’espressione fa’ come ti pare suona come una libertà senza Amore.
Ragioniamo: se io facessi quel che mi pare farei fuori tutti quelli che mi rompono le scatole. All’interno della nostra libertà c’è sempre una responsabilità individuale, e quanto troppo spesso ci fa più comodo dimenticarcene.
Non vogliamo sentir parlare di guerra, ma la verità è che all’essere umano la guerra gli piace farla 🤔
Se Dio è Agape, allora quello che bisogna cercare è la sua Persona.
Dio si spoglia dei suoi stessi privilegi e offre la sua Vita affinché si conosca il suo Amore. E non ce n’è un altro che possa rispondere ai dilemmi dell’esistenza, domande interiori che non se ne vanno mai, e cioè chi sono io? da dove vengo? dove vado? perché sono qui?
Lasciar correre è forse una risposta d’Amore? Perché il mondo va così tanto al contrario??
Altra domanda: se Eros è separato da Agape allora saremmo solo come animali? Interessante. Attenzione però che gli animali non fanno cose brutte. E’ l’essere umano che gliele attribuisce.
L’essere umano non ha compreso la vera essenza dell’Essere Divino. Non stiamo parlando della chiesa protestante xywjk ma del Dio biblico, quello all’origine di ogni cosa.
Una domanda è emersa dal silenzio generale: come si fa ad amare come Dio? O detto in altri termini: che Amore è quello di Dio?
Rifletto ancora.
Direi che Agape è un riflesso dell’Amore di Dio, cioè un Amore che regna sovrano, uno stato di armonia degli elementi in cui il male non ha posto. Un regno non di questo mondo.
Qui mi è venuto un pensiero d’Amore: potenziare gli eventi in modo da spezzare la staticità del monologo e imprimere più dinamismo, con il pensiero sempre rivolto a incoraggiare.
Voi che ne dite?
Non rimaniamo indifferenti a temi che scuotono, e che di certo non si esauriranno qui.