Rompere paradigmi per farsi ascoltare: è possibile?
Persuadere è un'arte: richiede un'analisi corretta dei fatti e del loro connettere il passato al futuro
Questa è la storia di un piccolo gruppo di uomini. Uomini diversi che confrontandosi con il fenomeno più grande della loro storia….avevano trovato risposta alle loro domande riguardo all’esistenza della vita… da dove vengo? Perché sono qui? C’è vita dopo la morte?
Avendo visto, capito, sperimentato e vissuto questa meraviglia, condivisero con tutti la loro realtà. Andavano al mercato, alla stazione, in strada, in piazza, nel parco, in casa delle persone, in qualsiasi posto dove c’era una opportunità per raccontare la loro esperienza.
La cosa particolare di quel gruppo di uomini era che oltre al grande effetto delle loro parole sulle persone accadevano segni e prodigi. Cose straordinarie. Perciò, le folle li rispettavano e li ascoltavano volentieri. Grazie a loro quel paese s’era destato: un vero rinascimento!”.
Accadde però che questi eventi suscitarono la gelosia e l’invidia dei governanti del paese. Il potere era preoccupato, irritato perché la gente parteggiava per quelle persone. I governanti erano pieni di rancore, essi avevano potere, ma un potere sottomesso a un altro potere.
Nonostante che la loro autorità non fosse messa in discussione, la loro insicurezza e invidia era così grande che iniziarono a mettere in galera gli appartenenti a quel gruppo di persone serrandole nelle celle peggiori:
buie
con aria fetida
sudicie
sovraffollate,
abbandonandoli senza cibo.
Non appagati indirono una riunione per condannarli a morte, cosi da risolvere il problema definitivamente. Pensavano che in questo modo sarebbero riusciti a impedire che le idee e l’esempio del gruppo si diffondesse ancor più nel popolo.
Una soluzione radicale per arrestare la loro crescita.
Durante la riunione il dibattito si fece molto accalorato. Un gruppo di consiglieri non voleva ucciderli, un altro gruppo taceva per paura, un terzo cercava di sfruttare la situazione per ricavarne soldi. Il gruppo che voleva ucciderli era molto risoluto e arrabbiato, fecero ricorso ai ricatti, usarono gli argomenti più subdoli, non si fecero scrupoli di fare false accuse pur di convincere qualcuno e portarlo dalla loro parte.
Quando sembrava che il loro progetto di condurre a morte quegli uomini spegnendo così la loro luce, un uomo si alzò e chiese la parola.
Egli, prima di parlare, guardò negli occhi ogni presente finché nella sala si fece un silenzio assoluto.
Questa persona, Gamaliele, era conosciuta e stimata nel paese. Egli considerava profondamente ingiusto e immorale il voler uccidere quelle persone. La sola idea di un atto così violento sconvolgeva la sua armonia interiore, ne turbava la pace. Sentì il dovere di alzarsi per impedire quel crimine.
Con animo sereno e tollerante egli dapprima sostenne con forza e saggezza le opinioni dei consiglieri che erano contrari elevandone, in questo modo, il prestigio agli occhi dei presenti. Intanto rifletteva sul miglior modo di esprimere il suo dissenso. “No a sangue innocente sulle nostre mani!” – Pensava. La sua anima e il suo cuore erano concentrati sul come sviare la loro azione criminosa, come distoglierli dalla loro logica perversa. Doveva provare che era meglio non prendere quella decisione. Come farlo?
Utilizzando i 4 principi della persuasione.
1. La prima cosa che fece fu una corretta analisi delle circostanze, della problematica. ¨Vuol dire avere una visione panoramica delle cose.” Cosi, tutti potevano avere una migliore comprensione di ciò di cui parlava, del contesto. Disse:
“Badate. Fate attenzione al fato. Volete procedere con stoltezza o con avvedutezza per non soffrire danni? Esaminate bene i vostri pensieri, quanto state immaginando prima di scatenare un catastrofe.
2. Poi, ricorrendo al secondo principio, argomentò illustrando la cronologia dei fatti passati.
“Ricordatevi degli eventi precedenti.” E Gamaliele, da buon narratore di storie ripercorre, ricordandola a tutti, la cronologia del dramma umano. Riporta alla memoria del consiglio il nome di Teuda. Questi era un uomo vissuto molti anni prima, parlava molto bene, sapeva trascinare il popolo e molti lo seguivano. Ma quando mori quel gruppo si disperse. Quindi quella situazione si risolse da sola.
3. Secondando il terzo principio della persuasione mostrò la continuità degli avvenimenti ricordando a tutti un altro uomo: Giuda. Anch’egli era un leader che attirava a sé molta gente, ma fu ucciso e quanti facevano parte di quel gruppo finirono anch’essi, come i seguaci di Teuda, col disperdersi.
Entrambi questi gruppi di persone finirono nel nulla. Polvere! Nulla! Non lasciarono traccia di se.
“Ma ora,” – proseguì Gamaliele – “ guardate molto bene questo gruppo di persone, come già altri in passato hanno un seguito. Ci sono tante persone che hanno grande simpatia per loro e offrono il loro appoggio. Ma, notate bene, questo gruppo rispetto ai precedenti ha dato 3 priorità alla propria vita:
1. Integrità
2. Moralità
3. Responsabilità
Gamaliele continuò – “Sono persone per bene, sembrano avere la verità perché accadono meraviglie tra di loro. Pare che a vigilare su di loro ci sia il Creatore, l’Unico. Non credo sia nel vostro interesse combatterlo. Hanno uno scudo, una difesa che tutti dicono eterna, Se così fosse il problema non si risolverebbe uccidendoli, perché non stareste lottando contro questo gruppo di persone, ma contro il loro Difensore. Dicono che il Patrono dell’universo è con loro. L’immortale Re. Ciò che essi stanno facendo non finirà come accaduto coi seguaci di Teuda e Giuda. Se questa suprema Difesa è con loro vi trovereste a combattere con una forza impossibile da vincere. Volete fare la guerra al Creatore? Io non penso che possiate essere così insensati da farlo.
4. Gamaliele concluse col 4 principio, detto della calamita. “Credo sarebbe bene per voi liberarli, lasciarli andare in pace per non ritrovarvi nel caos confrontandovi caparbiamente con chi è:
Invincibile
Imbattibile
Insuperabile.
Non ha senso. Siati responsabili.
Alla fine, finito di illustrare i fatti secondo i principi della persuasione, Gamaliele tornò a sedersi.
Ora la situazione, l’atmosfera era cambiata. Nell’aria c’era pace, armonia, saggezza. Dopo un breve conciliabolo tra loro, il consiglio diede ascolto alle parole di Gameliele e lasciò andare quanti avevano imprigionato ingiustamente.
Quindi, cosa accade quando si argomenta secondo i principi della persuasione?
Ecco:
Dal buio - alla luce.
Da un’aria fetida – al respiro libero
Dal sudicio – al candore
Dalla prigione - alla libertà
Dalla mancanza – all’abbondanza
Dall’abbandono - alla comunità.
Questo è il potere della persuasione. Portare un gruppo di uomini da una situazione a un’altra.
Augusto